Complice una perturbazione che genera vento fino a 45 nodi il poliscafo di Frank Cammas sta viaggiando costantemente a 33/35 nodi e guadagna rispetto alla tabella di marcia del record di Orange II mentre si avvicina a Capo Horn. Il suo vantaggio è di 340 miglia. Le scene di navigazione sono quelle cui ci ha abituato anche la Volvo Race: acqua soprattutto, sopra e sotto la barca. Per il francesce Frank Cammas, che ha avuto un ruolo importante nella realizzazione di Bmw Oracle, il record è alla portata. La sua prossima avventura tuttavia sarà nella Volvo Race cui parteciperà con lo sponsor di sempre e una barca disegnata dal vincitore delle ultime due edizioni con Abm Amro e Ericcsson, l’armeno argentino Juan Koumdjian. Alla comparsa delle sue barche in banchina qualcuno disse, comparandole ai progetti Farr: “qui qualcuno ha sbagliato”. Aveva ragione lui, con poppe più larghe di settanta centimetri.
Cammas sta navigando con un equipaggio di nove persone a una latitudine di 55 gradi sud, potrebbe scendere ancora verso i sessanta, rotta considerata proibitiva e in molte regate ormai interdetta perchè troppo pericolosa per la presenza di ghiaccio.

Si ricomincia a parlare di Volvo Race, il team dell’organizzazione si è installato ad Alicante che sarà la sede della partenza delle prossime edizioni e ha rilasciato il nuovo percorso, simile a quello della scorsa edizione con la prima tappa che arriva a Città del Capo in Sud Africa e la lunga “bolina” in Atlantico. Di fatto sono pochi a bolinare davvero e a perdersi lungo il continente nero, la rotta solita è la “brasiliana” la stessa che ha consentito ai navigatori portoghesi di scoprire l’America del Sud cercando il vento giusto per superare l’Africa. I monoscafi della Volvo Race sono stati i primi a superare ad avvicinare in maniera costante le prestazioni dei multiscafi, con medie abituali di 500 miglia al giorno.
Nel video uno dei partecipanti alla passata edizione, Puma dello skipper Ken Read.

Volvo Race il video

Volvo, condizioni estreme

Frank Cammas ha finalmente superato “virtualmente” Orange II al momento il più rapido attorno al mondo secondo le regole del trofeo Jules Verne. Groupama all’altezza della Nuova Zelanda è circa 200 miglia in vantaggio su Orange II, che alla media cui stanno correndo in tempo fa circa mezza giornata. Ancora poco per scendere sotto il muro dei 50 giorni. Cammas ha stabilito il record di traversata dell’Oceano Indiano con 8 giorni 18 ore e 19 minuti, in condizioni di vento e mare considerate non del tutto favorevoli alla sua barca. In queste ore è lanciato verso Capo Horn. Il mare è pessimo ma la temperatura quasi estiva, tuttavia sono segnalati iceberg molto a nord vicino al capo. Partito fortissimo Cammas dopo solo sei giorni era 620 miglia in vantaggio, poi è incappato nelle bonacce atlantiche che lo hanno rallentato molto.

C’è una barca che somiglia molto alla prima versione di Bmw Oracle, progettata da Lauriot Prevost sta tentando di superare il record stabilito da Bruno Peyron con Orange II in 50 giorni e poche ore due anni fa. Senza troppi misteri è il genere di trimarano che ha ispirato il progetto di Bmw Oracle, che nella prima versione era pensato per essere pronto a regatare con ogni condizione di vento e mare. Dopo i progettisti lo hanno modificato per renderlo più adatto al vento debole e poi hanno avuto l’idea della vela alare per pareggiare il conto con vento debole.
Frank Cammas, che è stato a sua volta tra i velisti di Ellison, dopo un tentativo fallito, è ripartito e sta navigando in una brutta situazione meteo che lo rallenta molto. E’ in ritardo sul record di Orange II di un centinaio di miglia.

Per seguire il record
Groupama