La seconda edizione della Nespresso Cup, regata internazionale riservata alla classe Wally e organizzata dallo yacht Club Italiano, si è conclusa con la vittoria di Indio di Andrea Recordati nella divisione Overall e di Ryokan 2 nella divisione Performance. Le regate sono state caratterizzate da condizioni di vento leggero.  Il campionissimo tedesco Jochen Schüman, era tattico su Magic Carpet2 e testimonial dell’evento assieme a Francesco de Angelis, Loick Peyron, Grant Dalton e Samantha Davies: “Siamo stati abbastanza fortunati ad avere il vento sufficiente per completare 4 regate in tre giorni sotto il sole – ha detto –  Le condizioni sono state molto impegnative per tutti con diversi rovesciamenti di fronte”. Nella divisione Overall, il 30 metri Indio è stato in testa alla classifica dal primo giorno con tre vittorie e un secondo posto proprio nella regata odierna vinta dal diretto avversario Y3K di Claus-Peter Offen. “Sono molto contento – ha dichiarato Andrea Recordati, armatore di Indio – questa è la nostra prima regata della stagione e il risultato è inatteso soprattutto per il modo con cui l’abbiamo raggiunto”. L’equipaggio di Indio è composto da un gruppo di campioni di diverse nazionalità provenienti da diverse discipline come l’America’s Cup e la Volvo Ocean Race, tra cui il tattico Philippe Presti (già timoniere allenatore di Luna Rossa) e il navigatore Marc Lagasse.  Nella divisione Performance la battaglia tra Inti e Ryokan 2 si è risolta a favore di quest’ultimo. In classifica tutte e due le imbarcazioni hanno pari punti, ma la vittoria finale è andata ai francesi grazie al risultato dell’ultima prova. Dice l’armatore della barca francese: “La nostra barca ha la chiglia basculante quindi è più veloce con vento forte, mentre nelle condizioni di bonaccia siamo normalmente penalizzati”. Ma il team francese, di cui fanno parte il tattico François Brenac e il navigatore Olivier Douillard, ha vinto lo stesso la sua sfida contro Inti.
Carlo Croce, Presidente dello Yacht Club Italiano, ha riassunto così questi tre giorni di regate: “Sono state giornate meravigliose, nel corso delle quali abbiamo disputato quattro prove. Regate molto combattute con vento stabile. Sono particolarmente contento perché a Portofino può capitare di non avere vento e quindi di non poter regatare. E’ il secondo anno che riusciamo a completare tutto il programma dell’evento. Per noi organizzatori questo è un motivo di orgoglio”.

Calssifica Overall: 1) Indio 1-1-1-3 / 6 punti; 2) Y3K 3-2-2-1 /  8 punti; 3) Magic Carpet2 2-3-3-2 / 10 punti; 4) Dark Shardow (P) 4-4-4-4 / 16 punti;
Divisione Performance: 1) Ryokan 2 2-1-2-1 / 6 punti 2) Inti 1-2-1-2 / 6 punti; 3) Dark Shadow 4-3-4-3 / 14 punti; 4) Kenora 3-4-3-4 /14 punti.

In questa edizione arriva un altro personaggio storico, probabilmente quello ha illuminato di luce definitiva la storia della Auld Mug: Thomas Johnstone Lipton (foto sotto). Un self made man irlandese che ha cominciato da zero, lui stesso testimone del sogno americano: emigrato povero negli Stati Uniti a quindici anni, nel tempo ha costruito un impero economico. Iniziò a sfidare gli americani alla  fine dell’ Ottocento su invito personale di re Edoardo, di cui era buon amico nonostante la differenza di ceto che gli procurò il soprannome di “droghiere del re” e qualche esclusione dai club più nobili. La sua partecipazione ha anche, forse per la prima volta, dei risvolti commerciali: Lipton ha interessi in America. Lipton ha lanciato cinque sfide, l’ultima quando aveva oltre ottant’anni, durante le regate fu sempre attento a non irritare nessuno: per lui l’America era comunque un mercato. In tanti anni ha vinto solo due regate ma venduto molte tonnellate di tè proprio negli Stati Uniti. L’idea che lo ha fatto ricco è stata quella di mettere il tè in scatola, scrivere sopra le scatole il suo nome, scriverlo anche sui carretti e piano piano invadere il mondo. Il suo è stato un primo esempio di sponsorizzazione e di packaging di successo. Fino a quel momento infatti il tè finiva regolarmente in maniera anonima nei barattoli di cucina
Lipton commissiona la costruzione del primo dei suoi Shamrock (“trifoglio” in irlandese) a William Fife, un costruttore e architetto che ha scritto la storia dello yachting. Per lanciare la sfida sceglie il Royal Ulster Yacht Club di Belfast. Gli americani mettono in acqua Columbia, un nome che torna per la seconda volta. Per gli americani dell’Ottocento chiamare Columbia gli Stati Uniti è un modo per restituire a Cristoforo Colombo la paternità della scoperta, assegnata dal cartografo Waldseemüller ad Amerigo Vespucci dopo la lettura della sua lettera Mundus Novus. Columbia, che batte nelle selezioni il vecchio Defender armato da Vanderbilt e soci, è disegnata da Herreshoff e armata da Charles Oliver Iselin, alla terza campagna, e da E.D. Morgan. Al timone c’è un uomo che diventerà un’altra leggenda: lo scozzese naturalizzato Charlie Barr che isdelin aveva visto in azione su Vigilant nel 1893.
Lipton affida il timone ad Archie Hogarth e segue le regate dallo yacht a vapore Erin, su cui ha invitato Henry Ford, Theodore Roosevelt, Thomas Edison e Mark Twain. Columbia batte agevolmente Shamrock che si dimostra solo promettente per tre volte,  ma la regata offre un altro primato: Guglielmo Marconi (che resterà legato alla famiglia Iselin per i suoi interessi americani)  invia via radio la notizia del risultato al New York Herald Tribune.

Il combattivo Lord Dunraven si presenta con un nuovo Valkirie. Gli americani gli oppongono Defender, progetto di Herreshoff: un’altra barca molto aggressiva, innovativa. È armata da Iselin, Morgan e Vanderbilt, l’influente famiglia americana fa la sua comparsa nel teatro della Coppa America. Durante le regate Dunraven si lamenta di tutto. Qualche volta ha ragione, come per le invasioni di campo della flotta degli spettatori avvenute durante la prima regata, che stava conducendo. Nella seconda prova le due barche fanno collisione in partenza e Valkirie si ritira. Dunraven protesta perché l’avversario non si è fermato a controllare i danni ma la sua protesta, la seconda in due regate, non viene accolta. Così la sua barca dopo la partenza della terza prova volta la prua e si ritira mentre Defender completa il percorso. Dunraven è sdegnato, convinto di essere stato trattato male. L’azione del lord finisce addirittura per raffreddare i rapporti tra Inghilterra e America e, dopo che la lite ha coinvolto avvocati, ammiragli e ambasciatori, la sua boria sfinisce il New York Club che alla fine lo mette alla porta. Il lord che aveva vissuto in America e ne era socio viene radiato, alimentando i cattivi pensieri di chi vuole vedere gli americani disposti a tutto pur di tenere la coppa in America.