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Su Oracle modifiche giuste

La Coppa America sorprende ancora e la sesta drammatica giornata di regate si chiude con una vittoria per Oracle, 47 secondi di vantaggio e una per Emirates Team New Zealand, 16 secondi. I kiwi  restano saldamente in testa con 7 vittorie a 1 ma qualcosa di nuovo si è visto, qualcosa che intimidisce i favoriti. Oracle va molto più forte di come l’avevamo mai vista. Le modifiche di questi giorni hanno avuto successo.  Dean Barker lo racconta così: “non mi sarei mai aspettato un miglioramento del genere da Oracle. Se si pensa a dove erano quando abbiamo iniziato la serie di regate e come sono diventati competitivi adesso è quasi incredibile il salto in avanti che hanno fatto in tutti i settori dalla barca alla manovra. Anche noi progrediamo continuamente, la curva di apprendimento con queste barche è ancora verticale e ogni giorno impariamo qualcosa. Il nostro risultato finale non è affatto al sicuro anche se abbiamo un buon vantaggio, questa è la edizione più dura della storia, solo l’ 83 può competere”.  Lo storico incontro tra Liberty e Australia II, deciso nell’ultima poppa. La freddezza di Dean si è incrinata un poco in queste due giornate difficili, in cui conquistare una vittoria è costato molte energie. New Zealand finora ha avuto vita tranquilla dimostrando sempre una superiorità sui concorrenti che in qualche modo può averla intorpidita nonostante gli stimoli che ogni giorno trova Grant Dalton.
“Il punto di oggi è importante, era necessario” prosegue Dean. E’ così, è quasi un match ball perchè ricostruisce la fiducia dopo la serie nera usata da Oracle per vincere due regate. Tutti si chiedono se gli americani possono rimontare la loro posizione e cambiare il risultato che sembrava ormai segnato. Di sicuro Oracle, rinvigorita dalle modifiche alla barca con spostamento di pesi e una regolazione diversa delle derive oltre che dall’arrivo di Ben Ainslie a bordo ha dominato la prima regata. E’ partita in testa chiudendo la porta a ETNZ e non le ha mai lasciato spazio. Le chiamate tattiche di Ainslie, che adesso dispone anche di velocità (la barca veloce ha sempre reso bravo il tattico), sono state lucide e non hanno consentito rimonte. Molto più combattuta regata dieci, dove Dean ha dovuto rinunciare a una condotta prudente in partenza per non lasciare vantaggio a James Spithill, e gli è riuscita una manovra che finora non avevamo visto, infilarsi tra l’avversario e la boa mantenendo l’ingaggio. Chi è sotto subisce il windwash e finisce per rallentare. La regata non è stata facile perchè Oracle ha espresso una grande rimonta di bolina e si è decisa nell’approccio alla boa al vento dove sono arrivati dopo una serie di incroci che sono sembrati sorpassi da Gran Premio motociclistico. Decisiva la scelta di Davies di andare a correre sulla destra del campo, buona per prendere più vento (di solito c’è un canale più forte al centro della baia) e per presentarsi mure a dritta all’incrocio con Oracle. Infatti New Zealand ha conquistato qualche decina di metri e quando Oracle si è avvicinata mure a sinistra Spithill ha incredibilmente tolto l’acceleratore, perdendo definitivamente la regata. Chi era contento? Larry Ellison dal gommone di Oracle ha dimostrato di gradire la vittoria. Le prossime due regate sono martedì, se Emirates le vince chiude la pratica e porta a casa la Coppa.