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E’ un libro scritto dopo la edizione del 2007, le regate di Valencia, gli Acts, i protagonisti raccontati dalle foto di Carlo Borlenghi, fotografo ufficiale dell’evento, e condite con i testi di Antonio Vettese a quel tempo direttore della rivista Vela e Motore. Borlenghi come al solito è riuscito a interpretare l’evento con immagini mozzafiato, usando tecniche nuovo come la camera subacquea usata in posizioni di raro privilegio, come dalla barca del Comitato. C’è anche la storia di questo grande evento per grandi passi. Di grande formato e impatto visivo è un libro edito da Stefanoni, Lecco. Ora resta la speranza che la leggenda vada davvero avanti.

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In poche ore la base di Green Com Challenge si è riempita di ospiti e di intenzioni. Non è più un mistero la possibilità che in caso di vittoria di Alinghi diventi il Cahllenger of Record, ovvero il primo degli sfidanti. Questo significa sedersi al tavolo con Alinghi e stabilire le regola del gioco. Ci sono pochi dubbi sul fatto che Alinghi vorrà scrivere le sue regole, tuttavia meglio essere in quella posizione che non esserci. Il presidente del sindacato Francesco De Leo e il presidente del Circolo Vela Gargnano sono a Valencia, chi gli è vicino non nega questa possibilità che sembra sempre più consistente. Intanto la base che è sempre rimasta, come le altre del resto, abitata si è popolata di gente e soprattutto potenziali sponsor.
Il sindacato nasce sulle ceneri di +39 Challenge che già nella edizione 32 era stato uno dei primissimi a lanciare la sfida. L’alternativa credibile potrebbe essere spagnola, un sindacato voluto dalla città di Valencia per essere presente anche nella gestione sportiva dell’evento. A Valencia esiste uno dei circoli nautici più attivi della Spagna, tuttavia anche nella passata edizione la sua presenza tra i club sfidanti non era stata favorita per non fare torti, si diceva, ad altri club.

I due sindacati hanno opinioni diverse anche su come chiamare i preparativi per la uscita in mare. A casa Bmw Oracle si chiama “dock out” da Alinghi “off dock”. Mica potevano chiamarlo nello stesso modo…. intanto mentre si aspetta l’uscita in mare c’è noia e pigrizia. Una Coppa che non comincia purtroppo. E diffilmente oggi potrà davvero iniziare.

Alle undici la bandiera che indica il rinvio della partenza sventolava ancora a terra e il presidente del Comitato Harold Bennet ha sostanzialmente chiuso le comunicazioni per non essere influenzato nelle sue decisioni. Il mare appena fuori Valencia sembrava piatto ma al largo ci sono ancora le onde della notte che hanno superato il metro di altezza. Il vento è calato anche troppo e le previsioni sul campo davano bonaccia e onda. Insomma alla fine Bennet ha decisio di chiudere la partita e rinviare a venerdì i nuovi tentativi di iniziare la regata. Purtroppo il programma si allunga perchè per venerdì le previsioni sono molto incerte.

Nel compound di Bmw Oracle la afterguard del trimarano hanno dato qualche spiegazione sulla barca e il modo di usarla. James Spithill il timoniere ha raccontato che la regolazione dell’ala è fatta in gran parte “sui numeri” ovvero utilizzando un data base che intreccia velocità e condizioni del vento. Un poco come gli aerei dove è il computer ad adattare il profilo e in alcuni casi la posizione delle ali. Come sui caccia da combattimento. L’ala può disporre di tre regolazioni base: l’angolo con lo scafo, l’angolo tra le due sezioni principali, il twist dei nove pannelli che compongono la parte posteriore e che si muovono in maniera indipendente. Non esiste la “scotta” della randa. Se il trimarano fosse stato progettato fin dall’inizio senza questa necessità la sua struttura srebbe molto diversa, perchè la scotta è un punto di carico molto importante. Tra le caratteristiche dell’ala quella di indurre meno sbandamento alla barca e al contempo più spinta. Gli angoli di incidenza con il vento possono essere molto minori, si passa dai 10/12° gradi tipici di una randa tradizionale a soli 5/6°.
Altro particolare interessante sono gli occhiali del timoniere, realizzati con la tecnologia già impiegata su elicotteri e auto sono una scelta fatta anche per ridurre il cablaggio e il peso delle attrezzature. James può chiedere al navigatore Matteo Plazzi quello che vuole vedere, dalle informazioni tradizionali sul velocità e campo di regata a quelle più particolari con i dati sull’ala, le sollecitazioni sulle strutture. Matteo con una battuta ha detto che “ci sono anche un paio di pagine per tenerlo allegro”. In realtà non sono una novità assoluta, già nella edizione del 2007 erano stati impiegsati da alcuni team tra cui Alinghi, Luna Rossa e Bmw Oracle. Nella foto da sinistra il tattico John Kostecki, il timoniere James Spithill e il navigatore Matteo Plazzi.