La Coppa torna al Deed of Gift

E’ stato Grant “Granti” Dalton a presentare il Protocollo che governerà la prossima Coppa America. Una cerimonia frugale, in perfetto stile kiwi: senza fronzoli, senza fanfare. Grant è l’uomo che ha condotto alla vittoria il team neozelandese, che ha risollevato la squadra dalla sconfitta di San Francisco e che ha prodotto la miglior tecnologia e velocità per vincere alle Bermuda. A dire il vero tra gli attori della vittoria è da considerare l’italo americano Matteo De Nora, che per molti anni ha sostenuto  il team.  Le intenzioni di chi gestirà la “nuova Coppa”, vale a dire il defender Royal New Zealand Yacht Squadron rappresentato da Emirates Team New Zealand e il Challenger of Record Circolo della Vela Sicilia rappresentato da Luna Rossa che hanno raggiunto gli accordi in questi mesi  è quella che potremmo definire di una restaurazione organica. Ritornano molti vecchi voleri del Deed of Gift: temi legati alla nazionalità degli uomini del team e alla separazione delle carriere tra sfidanti e defender che organizzeranno regate separate. Torna come barca il monoscafo, sarà lungo 75 piedi (circa 23 metri) e probabilmente sarà full foiling senza zavorra: un nuovo mostro di tecnologia e velocità, con componenti one design che tutti i team potranno utilizzare per ridurre i costi. Dietro la definizione della regola di stazza, che sarà completa solo in marzo 2018, c’è il progettista francese Guillaume Verdier, che faceva parte del team di Emirates e ha una forte esperienza di monoscafi foiling che partecipano alle regate oceaniche. Ogni team potrà costruire due barche che vedremo in acqua dal 2019 in una serie di regate che precederanno il match. Il clou è nell’estate australe tra il 2020 e il 2021: prima la Christmas Cup e poi in gennaio febbraio le regate di selezione sfidanti.  Udite udite: il Protocollo prevede che se ci saranno impedimenti a regatare in Nuova Zelanda questo potrà avvenire in Italia.
Dalton ha annunciato che lo sponsor principale delle regate di selezione sarà Prada, nasce così la Prada Cup: un passaggio anche questo importante, perché dopo molti anni di Louis Vuitton e gruppo LVMH le regate di selezione cambiano partner (non scriviamo sponsor, sarebbe riduttivo). Le regate di selezione degli sfidanti sono nate negli anni ottanta per volere del barone Bich e del suo timoniere Bruno Trouble, che poi ne è diventato l’anima e che ora è consulente per i neozelandesi.  Defender e Challenger stanno cercando giustamente un mondo per dire cose nuove con il vestito vecchio, la innovazione migliore è quella che forse potrebbe passare sotto silenzio ed è  nella condivisione dei contenuti: la conferenza stampa di presentazione è avvenuta su Facebook e Patrizio Bertelli ha promesso diritti liberi, che significa che i circa due miliardi di iscritti a Facebook (come riferimento di persone attive sul Web) potranno essere virtuali spettatori di un canale streaming. Vogliamo i giovani, hanno detto, e fanno bene. La vela non può essere, per citare un film “uno sport per vecchi”. Cambieranno forse i parametri della produzione tv, tuttavia è un passaggio decisivo che potrebbe anche trascinare in questo destino anche altri sport. La Coppa America, da quando gli americani hanno battuto gli inglesi un secolo e mezzo fa, segna la rotta. Luna Rossa avrà la sua base a Cagliari, confermato lo skipper Max Sirena, nel board di gestione assieme a Patrizio Bertelli, ritorna Marco Piccinini. Facile prevedere la conferma di molti velisti che hanno fatto parte delle diverse sfide della Luna. Con questa sfida, va scritto, Patrizio Bertelli, che una volta si è ritirato, con sei volte supera nella storia sir Thomas Lipton che è arrivato a cinque.

Per lanciare la sfida ci sarà tempo dal prossimo gennaio fino all’estate del 2018. Ora la domanda che sta a cuore ai potenziali team (e in Italia ci sono almeno altri tre sindacati che sognano di lanciare la sfida) il budget previsto… considerando che bisogna costruire due barche, alla prima edizione con un nuovo regolamento difficile essere competitivi con una sola, che l’equipaggio sarà di dieci dodici persone, che il team sarà di 80/ 100 persone almeno, che ci sono almeno sei eventi di avvicinamento alla Coppa si può ipotizzare una cifra  di almeno 70 milioni di euro per partecipare. Forza, iniziamo la colletta.