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Quello che è successo oggi nelle acque della Sardegna per il Louis Vuitton Trophy La Maddalena testimonia che non era casuale la vittoria di Karol Jablonski e del suo equipaggio contro Mascalzone Latino Audi Team nei quarti di finale. Infatti l’equipaggio che sventola bandiera russa ha controllato molto bene All4One, che partiva con il credito di aver concluso il round robin in testa alla classifica nelle due regate della semifinale e poi ha conquistato il primo punto importante nella finale battendo i fuoriclasse di Emirates Team New Zealand in una grande regata, rimasta aperta dall’inizio alla fine. Sono state tre regate di poco vento, giocate su delle scelte tattiche molto delicate. Karol Jablonski ha vinto tutte le partenze conquistando anche, nella seconda, una preziosa penalità che ha chiuso la partita fin dall’inizio.

Spettacolare la prima regata, con Synergy che parte al pin e All4One costretto a cercare il comitato e virare rallentando molto. Parte in ritardo ma la bolina si chiude a suo favore, grazie a una corsia di vento incontrata sulla destra. Nella poppa Sebastien Col insegue e riesce a pareggiare i conti al cancello, che i russi girano al pin più lontano. Al termine della bolina per i franco tedeschi sembra cosa fatta: girano con un buon vantaggio e i russi in difficoltà. Mai dire mai… Karol Jablonski va a cercare il vento in quell’angolo che gli aveva portato bene nella prima bolina: lo trova e sorpassa gli avversari. Per Col e Jochen Schumann non c’è più nulla da fare e per i russi è la prima vittoria che conta.

Nella seconda regata ancora vento leggero. Si gioca tutto in partenza. Jablonski si dimostra ancora una volta un mastino, esperto di match race: riesce a spingere l’avversario fuori della linea della partenza e anche a conquistare una penalità a suo favore. All4One è costretta a una lunga manovra per rientrare dietro la linea e partire regolarmente e quando ci riesce è già in forte ritardo. Synergy naviga senza problemi fino all’arrivo e conquista la seconda vittoria e la qualifica per la finale.

Il Comitato di regata vuol far partire almeno una prova della finale, in programma al meglio di cinque regate, tra Emirates Team New Zealand e Synergy entro la sera e ci riesce. Il vento non è molto ma si riesce a regatare. Dopo il consueto scambio di cortesie in partenza i timonieri conducono le loro barche dai lati opposti del campo. A sinistra Karol Jablonski, per la terza volta nella giornata, a destra Dean Barker. Emirates vira e resta sopravento agli avversari fino alla layline. I kiwi girano in vantaggio e si lanciano in poppa. Al cancello gli all blacks della vela sono ancora in testa ancora una volta le due barche si allontanano sui lati opposti del campo. Arrivano agli estremi e quando convergono Synergy è in vantaggio. Poco, ma utile. I russi riescono nel sorpasso che gli vale il primo punto nella finale.

Saranno ancora gli uomini di Dean Barker, Grant Dalton, Ray Davies, gli All Blacks della vela, i maestri di Emirates Team New Zealand ad andare in finale contro l’avversario che verrà deciso dalle regate di domani tra il team russo di Synergy e il franco tedesco di All4One. Oggi sono state regate intense, corse con un venticello leggero, che in qualche momento ha fatto rimpiangere l’urlo del maestrale. C’è voluto tutto il giorno per completare le tre regate necessarie e ancora una volta i concorrenti hanno concluso per ora di cena. Ovvio che in campo neozelandese ci sia grande soddisfazione per il risultato e dall’altra parte delusione. Comprensibile. I kiwi sono abituati a vincere, e poco meno della finale per loro è una grande delusione. Artemis è stato protagonista di una grande crescita e ha iniziato il round robin con una serie di belle vittorie che l’hanno vista in testa fino alla fine.    1

La prima regata tra Artemis e Emirates Team New Zealand parte dopo mezzogiorno. Paul Cayard ha scelto di regatare con la barca che quasi tutti considerano più lenta, ITA 90, e di conseguenza con la bandiera blu per poter usare ITA 99 nel secondo e nel terzo match, se necessario. Le due barche partono alla ricerca del lato sinistro del campo, che sfiora l’isola di Caprera dove il vento deflette e porta un vantaggio. Dean Barker porta Emirates a sfiorare la boa del pin, Artemis prende tutta la velocità possibile navigando verso l’avversario e poi vira verso destra. La partita si gioca poco prima della boa: i kiwi hanno preso il “buono” che aspettavano, ma troppo. Artemis che arriva da destra vira prima dell’avversario riesce a conquistare l’interno in boa. Poi il suo timoniere Terry Hutchinson tira dritto oltre la boa di bolina e porta i neozelandesi oltre per fargli perdere più acqua possibile. Quando è finalmente convinto Artemis issa e si lancia verso il cancello di poppa. Il suo vantaggio è sufficiente a controllare Emirates fino alla fine e conquistare il primo punto delle semifinali. Emirates taglia l’arrivo con un distacco di 48″.

Peter “Luigi” Reggio tenta di far partire una seconda regata, ma dopo due lati, con Artemis in testa il vento letteralmente muore ed è costretto a richiamare i concorrenti per una nuova partenza.
Si aspetta ancora… poi finalmente una nuova partenza: Emirates Team New Zealand e Artemis corrono la loro seconda regata con vento leggero che si è stabilito su una direzione nuova, è un ponentino. In partenza Emirates Team New Zealand conquista la sinistra e naviga rapida verso terra, guadagna quel che serve per sentirsi sicura di poter scambiare lato passando così sulla destra del campo. Gira la boa con un vantaggio consistente che conserva fino all’arrivo. I kiwi conquistano il pareggio con un vantaggio di 1′ 01″.

Dopo pochi minuti di attesa il Comitato di regata decide di far partire la regata dello spareggio. I timonieri ancora una volta combattono per la sinistra del campo: la conquista Artemis con una manovra decisa e ben fatta. Purtroppo questa volta non è il lato favorito del campo: i kiwi navigano a lungo verso la destra, costruendo una separazione che supera il miglio. Quando le barche convergono sono in vantaggio. Il vento è debole e in poppa si avvantaggiano ancora. Inutili i tentativi di Paul Cayard di ribaltare la situazione. I kiwi conquistano il passaggio alla finale con un vantaggio di 1′ 31″.

Una giornata campale per il Louis Vuitton Trophy La Maddalena: il Comitato di regata ha tenuto gli equipaggi sul campo fino a sera, per tentare di completare il programma. Le prime due regate sono servite a completare il round robin e definire la classifica: Emirates Team New Zealand ha battuto Mascalzone Latino e si è insediata al terzo posto lasciando il quarto agli italiani. All4One ha battuto Artemis superandolo in testa alla classifica.  Subito dopo si sono corse tre regate per i quarti di finale tra Mascalzone Latino Audi Team e Synergy, quarto e quinto in classifica. La barca italiana ha perso il quarto per due a uno.

Mascalzone Latino Audi Team finisce oggi la sua corsa verso la vittoria: era partito molto bene vincendo le regate iniziali con un record di vittorie interessante, appesantito da un punto perso contro All4One nelle fasi iniziali. Diversa la situazione per Azzurra e Luna Rossa, apparse subito più deboli nel round robin. Oggi la sua giornata più storta: ha corso quattro regate e ne ha perse tre. Peccato per l’equipaggio di Vincenzo Onorato che vede sfumare un obiettivo importante. Le sue regate di oggi hanno poca storia: al mattino Gavin Brady, forse teso per l’importanza della giornata, sbaglia la partenza e taglia la linea in anticipo. La diretta tv finalmente ci ha restituito le immagini delle regate e l’audio ci ha fatto sentire la sua voce, laconica “we are over” siamo fuori. Anticipo sulla linea e regata chiusa. Ma dopo l’incontro con i neozelandesi era ancora quarto, dentro la semifinale. Il programma prevedeva l’incontro tra il quarto e il quinto per i quarti di finale come abbiamo scritto Mascalzone e Synergy. Si doveva correre al meglio di tre regate, vuol dire che passa il turno chi vince due volte. I russi si sono mostrati determinati, forse più mascalzoni degli avversari. Karol Jablonski ha indovinato la prima partenza e messo dietro Gavin Brady fino alla fine. Brady si rifà nella seconda regata con una bella bolina sul lato destro. Ma la “bella” finisce in mano ai russi che scelgono con cura il lato sinistro e migliore del campo. Mascalzone taglia lento la linea e i russi sono subito davanti. E ci restano per tutta la regata che vincono facilmente.

A fine giornata Peter “Luigi” Reggio tenta di allestire una regata tra Azzurra ed Emirates Team New Zealand e tiene le barche in campo a lungo, fino a quando il cielo si fa scuro. Il suo desiderio non viene esaudito e la classifica congelata.

Il regolamento di regata non consente di proseguire oltre oggi per disputare i quarti di finali e pertanto la situazione viene “congelata”. Sono in semifinale i primi tre del round robin All4One, Artemis e Emirates Team New Zealand oltre a Synergy che ha battuto Mascalzone Latino Audi Team nell’unico quarto di finale disputato.  Si correrà al meglio di tre regate, ovvero passa in finale chi conquista per primo due vittorie.
La prima coppia di barche a correre sarà Artemis che correrà con ITA 90 e ingresso mure a dritta la prima regata contro Emirates Team New Zealand su ITA 99, la seconda coppia sarà All4One su ITA 99 contro Synergy con bandiera blu nella prima regata.

Il Mistral ha imbiancato il mare per due giorni e poi, finalmente, questa mattina sul campo di regata del Louis Vuitton Trophy La Maddalena c’era il vento giusto per il solito grande spettacolo di vela e sport. Un programma molto ricco, con le barche italiane protagoniste assolute.

Per aprire le danze era in programma l’incontro tra Mascalzone Latino Audi Team e BMW Oracle Racing, in lotta per ritrovare un posto consono al suo rango in una classifica che la vede in coda. Il team si ritrova per la prima volta a bordo di un monoscafo dopo la vittoria dell’edizione 33 della Coppa America: James Spithill, il più giovane timoniere ad averla vinta, è anche a caccia del suo talento, forse diluito dai festeggiamenti delle scorse settimane. E oggi qualcosa ha fatto vedere: ritrova il killing instinct del match racer proprio nell’incontro con Mascalzone Latino Audi Team, che aggredisce subito, fin dall’ingresso nel box di partenza. Gavin Brady, il timoniere di Mascalzone finisce per subire l’australiano e anche per subire due penalità che compromettono fin dall’inizio la regata della barca italiana. Mascalzone ne deve eseguire una subito dopo il via, manovra che gli costa un centinaio di metri. Per questo è costretto a navigare lontano dall’avversario per tutta la regata. Gli americani vincono con un vantaggio di 26 secondi e il loro è un punto importante.

Nel secondo match l’equipaggio di Mascalzone Latino Audi Team resta a bordo e incontra Aleph. I francesi sono in regata, ma dopo la pesante penalizzazione subita dopo la collisione con Azzurra non hanno più ambizioni di classifica; vogliono comunque regatare bene. Bertrand Pacè, un uomo di grande esperienza nel gioco del match racing, controlla bene la partenza e la regata per i primi tre lati. Ma i Mascalzoni sono bravi a non lasciare troppo spazio agli avversari. Alla fine della seconda bolina il loro ritardo è di soli 7 secondi. Mascalzone attacca a fondo lungo la ultima poppa e riesce a vincere per 1 solo secondo dopo un arrivo al fotofinish. E’ la terza volta che gli riesce il sorpasso in queste condizioni. Era successo con Luna Rossa e Synergy.

La terza regata è tra Luna Rossa e Aleph, alla sua ultima prova nei round robin e nel Trophy. Le due barche navigano a lungo in profondità nel box di partenza e poi Luna Rossa taglia verso la boa con Aleph vicino al comitato. Luna Rossa mentre sale sulla sinistra verso la boa di bolina guadagna acqua. La regata si decide al passaggio della boa, quando Luna Rossa riesce a rimanere davanti ad Aleph che non può far valere il suo diritto di rotta. I francesi hanno un problema nell’ammainare il gennaker e navigano oltre il cancello di poppa mentre Luna Rossa prosegue solitaria fino all’arrivo verso il suo terzo punto.

Il quarto incontro è tra Azzurra e BMW Oracle Racing: regata importante per gli americani per avere qualche speranza di restare in regata ma anche per Azzurra, perchè il quarto punto la metterebbe al sicuro nella qualificazione. James Spithill vince la partenza mentre Azzurra pasticcia dalle parti del comitato, gli italiani sono in anticipo sulla linea e devono rallentare, così parte in ritardo. BMW Oracle conduce per tutta la regata senza problemi e vince per 15 secondi.

L’equipaggio di Azzurra resta a bordo e incontra TeamOrigin in una regata “must win” perchè perdere contro gli inglesi potrebbe significare l’esclusione dalla fase successiva. Le due barche partono vicine, Azzurra sopravento e TeamOrigin verso la sinistra e la costa della Sardegna dove il Comitato ha spostato il campo in cerca di un vento più maneggevole. Azzurra conquista la testa della regata e gira la boa di bolina con un piccolo vantaggio. Sufficiente però a chiudere la partita e vincere conquistando il suo quarto punto: un punto molto importante perché in pratica il suo risultato esclude dalla fase successiva il team americano vincitore dell’ultima Coppa America.

Conclude la giornata l’incontro tra Artemis e Emirates Team New Zealand, buono per la testa della classifica. Paul Cayard e Terry Hutchinson controllano bene i kiwi fin dalla partenza e li costringono dietro per tutta la regata che vincono con autorità.

L’unica regata della ottava giornata del Louis Vuitton Trophy è il “re-sail” dell’incontro tra Emirates Team New Zelaand e BMW Oracle, raccomandato dalla Giuria al Comitato dopo le decisioni seguite alla penalizzazione della barca neozelandese per tensione insufficinete dello strallo di prua.

Oggi per la barca neozelandese era importante vincere, utile a rimanere in testa alla classifica con cinque punti come Synergy e Artemis. Per quella americana altrettanto importante: lotta per la salvezza. Lotta per non finire tra i due esclusi dal round robin, che sarebbe una posizione molto scomoda per i Defender della Coppa America.

Si parte presto al mattino, con il vento che comincia a soffiare con una certa decisione: le previsioni sono chiare e Peter Reggio vuole disputare più prove possibile prima che il Mistral, il vento che arriva dal Golfo del Leone e spazza il Tirreno, diventi troppo forte.

La partenza è sostanzialmente a favore della squadra neozelandese, che naviga sulla sinistra del campo e guadagna presto acqua. Alla fine della bolina le due barche sono vicine, molto vicine, ma i kiwi passano la boa con qualche secondo di vantaggio. Nella poppa una bella battaglia, ravvicinata e spettacolare, finisce a favore della barca kiwi che gira in testa e sembra allungarsi bene ancora una volta verso sinistra lungo la bolina. Gli americani però si fanno pericolosi, Dean Barker si difende e in una manovra di “dial up” molto vicina alla boa guadagna una penalità a suo favore. BMW Oracle la esegue troppo vicino alla boa ed  è costretta dagli Umpire a rifarla appena inizia la poppa.

Da lì in poi per i kiwi è una cavalcata solitaria per la barca neozelandese che conquista il suo quinto punto e si installa in testa alla classifica. 

Subito dopo il Comitato di regata presieduto da Peter “Luigi” Reggio decide di rimandare a casa le barche perchè il maestrale comincia a essere troppo forte. Le previsioni del tempo sono cattive per tutto il pomeriggio e almeno per domani mattina: il vento potrà raggiungere i 40 nodi. Poco dopo il rientro a terra viene presa la decisione di rinunciare alle regate di domani e concedere ai team un giorno di riposo dopo il programma estenuante, anche se spettacolare, dei giorni scorsi.

Classifica provvisoria

1)  Artemis, 5-2, 5 punti
1)  Emirates Team New Zealand, 5-2, 5 punti
1)  Synergy Russian Sailing Team, 5-4, 5 punti
4)  TEAMORIGIN, 4-3, 4 punti
4)  All4One, 4-3, 4 punti
6)  Mascalzone Latino Audi Team, 4-1, 3 punti *

6)  Azzurra, 3-4, 3 punti

8)  Luna Rossa, 2-6, 2 punti
9)  BMW Oracle Racing Team, 1-6, 1 punti
10) ALEPH Sailing Team, 2-4, -2 punti *

* Punti dedotti per intervento della Giuria/Comitato

Il vento oggi ha fatto le bizze, il Comitato ha dovuto aspettare fino al primo pomeriggio per allestire il campo di regata e lanciare tra le boe i primi due equipaggi: l’americana BMW Oracle e la russa Synergy. Ebbene, ancora una volta l’equipaggio vincitore della Coppa America numero 33 si è fatto battere. Karol Jablonski, il timoniere polacco ha sempre tenuto aperto il gioco riuscendo a superare l’avversario al termine della seconda bolina vincendo con un vantaggio di 21 secondi.

Molto accesa la partenza della regata tra Emirates Team New Zealand e BMW Oracle Racing, che deve da qui in poi iniziare a vincere. Dean Barker, il timoniere neozelandese, riusciva a infliggere una penalità a James Spithill nelle fasi del prepartenza. Gli americani conducevano la regata con i kiwi che gli lasciavano un piccolo vantaggio sicuri del fatto che la penalità sarebbe stata sufficiente. Ma verso l’arrivo gli Umpire, gli arbitri in acqua, penalizzavano la barca neozelandese per non aver teso a suffcienza lo strallo di prua. I pochi metri di vantaggio conservati dagli americani erano sufficienti a vincere.

Dopo il settimo giorno ci sono tre barche a quattro punti: Artemis, Emirates Team New Zealand e Synergy.

Questa sera i velisti si concederanno una distrazione, con il “beach party”: la località è “top secret” ma di certo la grande festa organizzata da Louis Vuitton nell’ambito del Louis Vuitton Trophy in corso alla Maddalena avrà una location da sogno. Sono attesi vip e star internazionali per una sorta di “Croisette” in arcipelago su cui sfileranno numerose ambasciatrici delle bellezze della Sardegna e dell’arcipelago che ospita la competizione.

Il Louis Vuitton Trophy La Maddalena è arrivato al suo quinto giorno, con la Sardegna che finalmente è diventata l’isola del vento, con un programma ricco di scontri tra grandi campioni che non si risparmiano negli scontri che ogni giorno animano l’aricipelago de La Maddalena. Mentre lo shore team (la squadra che si dedica alle operazioni di terra) lavora alle barche danneggiate ieri nell’incontro tra Azzurra e Aleph, penalizzato per un totale di quattro punti per quanto successo, in acqua il Comitato presieduto da Peter “Luigi” Reggio ha lavorato come al solito per rispettare il programma. Al mattino, prima regata, è sceso in acqua l’equipaggio di Mascalzone Latino Audi Team per incontrare il sindacato russo Synergy,idea di un gruppo di imprenditori con interessi internazionali affidato al sanguigno timoniere polacco Karol Jablonski. Synergy è partito meglio e ha condotto per gran parte della regata e i fatti decisivi sono nell’ultima poppa. Gavin Brady riesce a girare la boa di bolina proprio dietro i russi, con una manciata di secondi di ritardo e poi comincia il suo attacco. Li pressa da vicino, resta all’interno nella strambata e poi riesce a “rollarli” come si dice in gergo per definire il sorpasso. In quel momento Jablonski si innervosisce e quando gli italiani sono già oltre, liberi di scegliere la loro rotta cerca di portarli all’orza. Il risultato sono due penalità, una per l’infrazione e l’altra per aver reagito male nei confronti degli Umpire, gli arbitri in acqua, quando ha visto alzare la bandiera di penalità. Capita.  Racconta Alberto Barovier aiuto prodiere su Mascalzone Latino: “Oggi scirocco a 15 nodi, e con questo nuovo vento abbiamo provato anche nuove emozioni nella regata contro Synergy. Abbiamo tenuto il contatto con l’equipaggio russo per tutta la regata e nella seconda poppa siamo riusciti a coprirlo e rollarlo, scatenando la sua aggressività che lo ha portato a subire ben due penalità. Un altro punto molto importante per noi”. Per la barca italiana il programma non prevedeva altre regate mentre i russi sono rimasti restare in barca per affrontare Emirates Team New Zealand. Synergy al mattino era imbattuta, al pomeriggio deve incassare due sconfitte: Dean Barker e il suo equipaggio non perdonano, non lasciano spazio a Karol e compagnia non ostante un grande recupero nell’ultima poppa che li porta a tagliare la linea di arrivo con soli quattro secondi di ritardo. Terzo match del giorno quello tra BMW Oracle e All4One, dove gli americani sono finalmente protagonisti  e conquistano la loro prima vittoria dopo un avvio non facile. Incontro combattuto, vivace, con l’equipaggio franco tedesco sempre vicino e autore di una partenza migliore di quella espressa da James Spithill che però ha ritrovato la sua mano felice lungo la bolina dove ha superato gli avversari rimanendo poi al comando fino alla fine.

Il quarto match della giornata era molto importante per i colori italiani: Luna Rossa contro Artemis, il leader della classifica, imbattuto dall’inizio del Trophy. Per Ed Baird e Torben Grael un incontro importante. Purtroppo si gioca tutto nella partenza, quando Artemis riesce a rallentare Luna Rossa mentre le due barche sono in anticipo sulla linea, a partire più veloce e mettersi in una posizione di controllo. Per Luna Rossa è un lungo inseguimento che dura tutta la regata. Nella prima bolina incisivo, restano vicini, ma poi non riesce più a tenere aperta la regata e lascia il via libera alla quarta vittoria, su quattro regate, per gli svedesi.

Il Comitato è riuscito a rendere possibile una ulteriore regata, per completare il pomeriggio del Louis Vuitton Trophy La Maddalena. L’equipaggio di Luna Rossa è rimasto su Ita 99, una delle due barche messe e disposizione da Mascalzone Latino Audi Team per affrontare All4One, la barca franco tedesca portata da Jochen Schumann e Sebastien Col. Nella partenza Ed Baird e Sebastien Col hanno scelto lati diversi del campo, ma quando è stato il momento di convergere Luna Rossa, che era a sinistra si è trovata anche dietro. L’equipaggio di Patrizio Bertelli ha inseguito per tutto il resto della regata ma non è riuscito a tornare vicino, in una posizione che consentisse di attaccare veramente.