Gli inglesi tentennano e non lanciano una nuova sfida.  Così è il Sydney Yacht Squadron a lanciare la sua. Allora non esistevano regate di selezione sfidanti, volute solo anni dopo dal barone Bich, e dunque il New York Yacht Club accetta lo sfidante. Ma promette di accogliere subito dopo, se riuscirà a difendere con successo la Coppa, quella del Royal Thames Yacht Club, che stava per essere lanciata e dà l’indicazione al club sfidante di accoglierla in caso di sua vittoria. È un esempio di singolare fair play ma è anche il primo sintomo di come le cose stanno per ribaltarsi: fino a quel momento infatti le selezioni erano state tra i defender, sempre numerosi, ma non tra gli sfidanti che iniziano invece ad aumentare di numero in maniera significativa. Il New York Yacht Club per difendere la Coppa sceglie Wheaterly disegnato da Philip Rhodes e costruito per l’edizione precedente ma ampiamente rimaneggiato. Non è rapidissimo ma viene comunque preferito a Nefertiti, Columbia e a Easterner. Lo skipper è Emil Bus Mosbacher, un uomo che in seguito diventerà capo del Protocollo del Governo Nixon rivestendo anche diverse altre cariche politiche. L’avversario australiano è Gretel, voluta dal magnate Frank Packer e affidata allo skipper Alexander Sturrock. Il disegno di Alan Payne è sottoposto a prove in vasca e a confronti con la vecchia e velocissima Vim. La barca corre forte, tuttavia gli americani sono più bravi ad amministrare tanti piccoli particolari e difendono con successo la Coppa vincendo per 4 a 1. Il timoniere è molto bravo, e a bordo della barca americana ci sono sei velisti che hanno vinto nel 58.

Dopo vari tentativi di riprendere il gran gioco della Coppa dopo la lunga pausa dovuta alla seconda guerra mondiale, nel ’56 il commodoro del New York Yacht Club Henry Sears e quello del Royal Yacht Squadron di Cowes sir Ralph Gore trovano finalmente un accordo per ricominciare le regate. Si cerca anche una nuova barca: i vecchi J Class sono improponibili perché troppo costosi in un periodo in cui tutti pensano alla ricostruzione. Si sceglie così la classe 12 metri Stazza Internazionale: la regola è simile (derivazione dalla Universal Rule che aveva generato i J Class) ma gli scafi sono molto più piccoli, poco più di ventuno metri con undici uomini d’equipaggio. La Corte Suprema di New York accetta una modifica del Deed of Gift per ridurre la lunghezza minima al galleggiamento e inoltre si decide che le barche non dovranno più arrivare sul campo di regata americano navigando in autonomia l’Atlantico. Questo rende molto più equilibrata la competizione, perché anche chi arriva dall’Europa potrà costruire una barca per condizioni leggere di Newport.
Lo sfidante è il Royal Yacht Squadron con Sceptre di Graham Mann, uno scafo progettato da David Boyd il cui modello ha vinto una gara in vasca navale contro altri tre progetti. Il pozzetto è molto grande, arriva fino all’albero, e parte dell’equipaggio lavora sottocoperta. Il defender è Columbia affidato a Brigs Cunnigham. L’esperienza su questo tipo di barche, per quanto la formula in realtà esista da una cinquantina d’anni e abbia già generato imbarcazioni interessanti (come Vim considerato il primo della generazione moderna), non è molta. Columbia si batte con una concorrenza agguerrita per conquistare il ruolo di defender ed è ancora una volta una barca che porta novità. Le regate scrivono poca storia: Columbia vince le quattro prove che servono a difendere con successo la Coppa senza una grande resistenza. La leggenda della supremazia americana di rinnova, ma la Coppa è ripartita e ricomincia a muovere passioni e interessi.