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I kiwi fanno spavento

Emirates Team New Zealand ha vinto senza nessun problema la prima regata del Round Robin 2 della Louis Vuitton Cup, regata di selezione della America’s Cup edizione 34, per la prima volta in una regata vera contro Luna Rossa. I kiwi si sono dimostrati, purtroppo, molto superiori in ogni situazione dimostrando non sono di avere una velocità impressionante ma anche di saper manovrare la barca come fosse un giocattolo. Forse i nostri eroi di grigio vestiti si aspettavano qualcosa di più, di essere più vicini agli avversari con cui condividono parte del progetto, degli allenamenti e delle speranze di strappar via da San Francisco la vecchia brocca per riportarla a una dimensione più umana. Ma dalla partenza, dove sono stati “parcheggiati” come si trattasse di una regata di monoscafi, all’arrivo i ragazzi di Luna Rossa hanno costantemente perso terreno fino a fermare il cronometro a un ritardo di 5 minuti e 23 secondi: è tanto, addirittura troppo per il regolamento che considera classificate la barche che arrivano entro i 5 minuti e considera DNF chi supera il traguardo oltre quel limite di tempo: do not finish è una brutta definizione per una prima regata vera. Insomma sono apparsi più movimentati i giorni di attesa del responso del ricorso alla Giuria Internazionale e le reazioni successive che la regata. Spettacolo? Si, anche se c’è tutta una popolazione di forti critici di questo modo di fare Coppa America, che vorrebbe tornare alle barche che si sfiorano e danzano in un duello ravvicinato. L’equipaggio neozelandese è di per se uno spettacolo vero da vedere: precisi alla perfezione in ogni manovra, assolutamente padroni della tecnica del foiling, che quel modo di volare sull’acqua sollevandosi sulle derive, capaci di cambiare direzione in poppa restando in volo trattando il pericoloso AC72 come una deriva da spiaggia. Per la prima volta in una regata vera una barca a tagliato la linea di partenza alla velocità di 40 nodi, che fino a pochi anni fa sarebbe stato di per se un record da raggiungere ma che è una velocità che sia Emirates Team New Zealand sia Luna Rossa hanno superato più volte. Dice Max Sirena lo skipper di Luna Rossa: “Ovviamente non sono contento del risultato, ma la nota positiva è che una grossa parte del distacco può essere attribuita a fattori facilmente migliorabili come le manovre e la tecnica di navigazione. Di sicuro dobbiamo migliorare anche le performance della barca, soprattutto di bolina, ma anche per questo abbiamo dei nuovi sviluppi tecnici che saranno pronti a breve. Come abbiamo sempre detto, i round robin fanno parte di un processo di apprendimento e di sviluppo tecnico per essere competitivi in semi finale”. La Louis Vuitton Cup, mentre il suo inventore Bruno Troublè è stato avvistato a Venezia in procinto di partire per la Croazia con la sua barca e gli amici (che la dice lunga di come vede e sente le regate), prevede in luglio altre tre regate “vere” tra Luna Rossa ed Emirates Team New Zealand: il 21, 23 e 28. Il terzo sfidante Artemis è sempre fermo in porto, alla prese con i collaudi e la il vuoto che si è aperto nel team dopo l’incidente e al momento stanno effettuando collaudi alla seconda barca che ha subito modifiche strutturali.