Vela

Vela — By on 5 febbraio 2010 01:52

C’è una maturità per le barche a vela? Cambiano ma gli espertoni di banchina continuano a pensare che le vecchie, talvolta quelle su cui hanno imparato, siano le migliori. Eppure non è così. Un progresso notevole è l’espressione del lavoro di tanti progettisti che hanno saputo cogliere e sviluppare nuove tecnologie, anche nuovi modi di navigare. Nessuno avrebbe creduto che con un monoscafo si potesse girare il mondo a 40 nodi. Se una barca non era una “boa” non era sicura… Eppure succede, e chi ha delle bache da crociera simili e plananti si diverte. La crociera cambia, le barche cambiano. Anche con lo stesso mare di sempre.

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4 Comments

  1. Giacomo Giulietti scrive:

    Si, ok, quindi?…
    conoscendo il Master e il suo spessore professionale e la sua competenza, mi chiedo: qual è il punto?
    mi sembra un po’ vago ‘sto post. si vuole stimolare i lettori a dire la loro sulle barche nuove e le barche vecchie?
    si intende illustrare quanti passi avanti abbia fatto a vela?

    sinceramente: cosa è?

  2. Antonio Vettese scrive:

    Caro Giacomo,
    capita di voler mettere on line una idea di gran carriera. Dalla registrazione del dominio alla sua pubblicazione sono passate infatti poco più di 48 ore. Non ci abbiamo pensato molto perchè volevamo esserci per la Coppa. Queste sono idee che ho sempre praticato: il nuovo porta progresso. Credo insomma alla lezione dei Wally, anche se non sempre alla loro realizzazione che ne ha segnato la fortuna. Tutti hanno copiato e talvolta dato affidabilità a concetti che hanno innovato il modo di andare per mare. Ne scriveremo con calma più avanti.

  3. Giacomo Giulietti scrive:

    Sapevo che da una bella testa come la tua sarebbero venute fuori cose interessanti. E siccome le premesse erano queste, un’idea buttata là così mi lasciava un po’ con l’acquolina in bocca ma senza poter mangiare nulla.
    Condivido la passione per il nuovo e il ruolo fondamentale, anzi epocale, avuto da Wally e, non dimentichiamoci, dal buon Brenta. La copia, l’emulazione, l’ispirazione, l’aver desunto vanno sempre bene, se ciò implica un lavoro di re-interpretazione e di ulteriore innovazione da parte di chi copia, si ispira, desume. O se, in alternativa, comporta una riduzione di prezzo.
    Grazie del replay e, sulal fiducia, di quello che ci farai leggere a riguardo.

    Complimenti per l’iniziativa.

  4. Antonio Vettese scrive:

    Giacomo, come risponderti…. non vorrei fare la figura del Bertarelli… ma dopo alcune tristezze editoriali penso che “questo è solo l’inizio”…

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