Ecco il documento che la Giuria Internazionale ha rilasciato per dimostrare la diversità delle due barche di Oracle rispetto al resto della flotta. Ci sono differenze che perlomeno dimostrano che sull’argomento i tecnici di Oracle hanno lavorato anche se sembra che 300 grammi di differenza in peso, 9 mm in lunghezza non siano poi così vantaggiosi. Cosentono una maggiore tensione della struttura che diventa più rigida. In un primo tempo la Giuria aveva comunicato che Oracle 5 sarebbe stata “pulita” invece dal rapporto sembra che invece la barca regolare sia quella utilizzata da Ben Ainslie con lo sponsor JP Morgan. Questo rende perlomeno più chiara la situazione del campionissimo.
Una fonte di Luna Rossa dice: “abbiamo studiato a lungo le virate di Spithill con AC 45, che riusciva ed alzare lo scafo subito dopo il cambio di mura. Noi ci abbiamo provato un sacco di volte senza riuscirci, perchè puoi farlo solo le lo scafo è considerevolmente più leggero”. Il particolare rilevato dagli stazzatori sarebbe quindi una “dimenticanza” di un più sostanzioso trattamento subito dalle barche di Oracle. C’è chi dice che potevano variare l’angolo delle derive per salire di bolina e chi afferma che gli scafi fossero stati alleggeriti in maniera consistente per mettere peso al centro. I 300 grammi rimasti nel bompresso sarebbero solo una parte di questo peso.
Sul piano delle possibili punizioni le voci più consistenti restano una possibile squalifica di Spithill, che dovrebbe cedere il timone a Ainslie (ma talvolta la squalifica inizia dopo l’evento, e sarebbe inutile) e tre punti di penalità per il team, che partirebbe per l’incontro con Emirates Team New Zealand da -3. Se fosse vero per vincere gli americani dovrebbero vincere 12 regate e i kiwi le 9 previste. Tanta roba… che allunga il programma in maniera consistente.
Oracle è con il fiato sospeso, l’udienza decisiva è spostata a giovedì 29, perchè gli avvocati di Oracle non erano pronti con il materiale difensivo. La situazione è più grave di quel che sembra insomma. Intanto i premi dei circuiti passati sono stati ri assegnati a Luna Rossa ed Emirates Team New Zealand. Quel che appare davvero grossolano è come Coutts (e chi se non lui) abbia potuto mettere a rischio tutta la difesa per vincere nel circuito AC 45, un segno di “ingordigia” inutile.

Il documento:

http://noticeboard.americascup.com/wp-content/uploads/2011/08/KingpostReport240813.pdf

Questa Luna Rossa tramonta, sconfitta per 7 a 1 da Emirates Team New Zealand: ci ha provato fino alla fine, anche nell’ultimo giorno di nebbia americana triste anzi dai toni tragici e con vento debole, ma la differenza di velocità era troppa. La buona notizia, per il popolo dei velisti, è che Patrizio Bertelli ha già annunciato che ce ne sarà un’altra. Lo ha detto chiaro: “torno torno… è si chiamerà ancora Luna Rossa. Lo skipper ancora Max Sirena, sarà il seguito di questa campagna. Siamo arrivati dove volevamo essere: protagonisti delle semifinali, sapevamo che battere i kiwi era impossibile, siamo partiti in ritardo e non era il nostro obiettivo“. Rilanciare è un bel modo di incassare la sconfitta, del resto era ampiamente nei programmi, procedere a una sfida senza troppe ambizioni per imparare tutto il futuro che c’è in questa nuova formula di barche. Si è chiusa così, con lacrimuccia, la Louis Vuitton Cup ottava edizione, trentennale. Un evento che ha dato certamente molto alla Coppa stessa, visto che nella selezione sfidanti ha costruito spettacoli grandiosi, con edizioni ricche di avvenimenti. Solo tre sfidanti e un programma difficile da digerire hanno mortificato questsa edizione.
La prossima volta di Patrizio Bertelli sarà la quinta: solo uno nella storia ha fatto come lui: sir Thomas Lipton, che i nobili inglesi chiamavano con spregio “il droghiere del re” irlandese emigrante che pur di vedere una sua barca contro gli americani, sempre con il nome di Shamrock, ha lanciato l’ultima sfida ottuagenario. Emirates Team New Zealand ha così conquistato il diritto a incontrare il defender Oracle, è la terza volta che i neozelandesi vincono le regate di selezione: è successo nel 95 a San Diego, poi nel 2007 e adesso. Nel 95 la vittoria migliore: veloci come ora con un mezzo imprendibile, dopo aver dominato le selezioni hanno stracciato Dennis Conner e Stars & Stripes in Coppa. L’incontro con Oracle è molto incerto, dovrebbero essere più veloci i kiwi ma nel gioco di vedo non vedo i 50 nodi che raggiungono potrebbero anche non bastare. E’ più o meno deciso che se Emirates vincerà la Coppa, come tutti sperano, compresi gli abitanti di San Francisco che non amano il magnate Larry Ellison, Luna Rossa o meglio il Circolo Vela Sicilia, sarà Challenger of Record, primo degli sfidanti, vuol dire che toccherà a loro disegnare assieme ai kiwi un nuovo evento, con più sport e meno incognite forse senza catamarani volanti ma con un monoscafo molto veloce. Si è molto discusso sulla validità delle barche AC 72, catamarani in grado di fare foiling, ovvero si alzarsi sulle derive come aliscafi e raggiungere la velocità di quasi cento all’ora: appaiono oggetti incomprensibili anche ai velisti, veloci da incutere timore, inadatti a fare match race. Sono stati spettacolari ma in maniera clandestina: nessuno ha potuto vedere la ottima produzione Tv , a parte i canali sul web che hanno raccolto pochi consensi. La Coppa America tra Emirates Team New Zealand e Oracle inizia il 7 settembre e vincerà il primo che arriva a nove vittorie: sono molte e il programma rischia di essere molto lungo. Nei porssimi giorni dopo qualche riposo è previsto il collaudo delle “sciabole” che non è stato possibile usare e di allenarsi ancora con i neozelandesi.