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Paul Cayard, i kiwi ancora favoriti

Paul Cayard è nel suo ufficio di San Francisco, è sereno dopo qualche settimana dalla sconfitta, forma fisica perfetta, riposo: “ho partecipato sette volte alla Coppa America e Artemis è stata la peggiore campagna della mia vita, mi prendo le mie colpe di Ceo per la scelta della barca. Adesso riposo per tre mesi, poi vedrò cosa fare nel futuro”.
Paul è sorprendente il cambiamento di Oracle, cosa ne pensi?
“Sento Coutts tutti i giorni, anche oggi hanno fatto nuove modifiche e sono veloci sono davvero veloci, stanno imparando in fretta ed è incredibile pensare come siano in pochi giorni riusciti a cambiare le prestazioni. Con i monoscafi Iacc di cui abbiamo costruito cento carene sarebbe stato impossibile immaginare un cambiamento del genere. Probabilmente tutti e due hanno ancora molto da imparare. Stanno cercando gli assetti: nella prima gara di domenica New Zealand sembrava meno stabile del solito in volo mentre Oracle era sicura”.
Sai quali sono i cambiamenti più importanti?
“Hanno un diverso tuning dell’ala di bolina e la velocità è molto diversa. Si sono sempre allenati da soli e senza avversario è difficile progredire, adesso si stanno adeguando uno all’altro. Credo che tutte e due le barche hanno ancora margini di crescita del 2/3%, sia con piccoli particolari sia per il modo di portarle”.
Come andrà a finire?
“Credo che New Zealand abbia almeno l’80 per cento di probabilità di vincere, se Oracle avesse vinto la seconda regata di domenica la situazione sarebbe diversa, più rischiosa per i kiwi. Ancora un punto per i kiwi e la percentuale sale molto, Oracle può perdere solo una volta”.
Contano i due punti di penalità che ha preso Oracle?
“E’ un margine importante che cambia l’equilibrio. Se fossero più vicini, sul 7 a 3 New Zealand sarebbe davvero in pericolo, perché chi arriva da dietro e rimonta ha più forza, chi è raggiunto va nel panico comincia a discutere al suo interno, cambiare ruoli. Riuscire ad accendere quella funzione, cioè innervosire l’avversario, fa parte della costruzione della vittoria. Come è successo ai tempi del Moro di Venezia e New Zealand: li abbiamo raggiunti e loro hanno cambiato equipaggio peggiorando la situazione. Se vincono quattro regate possono mandare nel panico New Zealand e se poi riescono ad arrivare al 7 a 7 sarà molto difficile per i kiwi restare calmi”.