Erano giovani… nell’anno 2000 quando il mondo ha scoperto il loro talento, James Spithill ventenne timonava Young Australia, barca che l’eccentrico armatore australiano Syd Fischer aveva voluto allestire per una squadra di giovanissimi. James era un pivello il piu giovane di un equipaggio giovane, era in mezzo ai più grandi della vela, vinceva le partenze con un grinta incredibile poi doveva arrendersi alla modesta velocità della barca, presa prestito tra quelle della generazione precedente. Gli aussie non avevano soldi, la base era su un pontone galleggiante, chi poteva gli prestava qualcosa per vederli correre. Nel 2003 mentre alcuni sindacati lo considerano di talento ma ancora acerbo Peter Gilmour lo ha vuole su One World, affermando che “troppo bravo al timone, io faccio il tattico”, nel 2007 approda a Luna Rossa e arriva alle finali Louis Vuitton Cup dove incontra finalmente Dean in un evento importante, che lo batte sonoramente con New Zealand. Nel 2000 Dean era il timoniere allenatore di Russell Coutts, giovanissimo e già completamente committed al team che è una nazionale della vela. Russell con un gesto sportivo gli ha lasciato il timone nell’ultima regata contro Luna Rossa, quella del 5 a 0. Su quella Luna c’era anche il giovane Max Sirena, a completare le scoperte del nuovo millennio. Forse il gesto di Coutts era anche un passaggio del testimone, un modo di indicare un successore sapendo che avrebbe lasciato il team. Nel 2003 lo squadrone neozelandese si ricostruisce attorno a lui, una parte dei fortissimi è finita su Alinghi, un altro nucleo su One World. In patria sono rimasti in pochi e giovani. Dean timona New Zealand contro Alinghi in una serie di regate disastrosa, la barca non è affidabile, rompe un albero si allaga. Nelle regate delle World Series per il 2007 si scopre che rimessa in sesto ed evitando di imbarcare acqua non era niente male. Nel 2007 Dean è sempre li: il timoniere titolare del team: vincono la Louis Vuitton Cup contro Luna Rossa e perdono la Coppa contro Alinghi vincendo due regate. Tutti e due hanno già vinto la Coppa, Dean nel 2000 e James timonando nel 2010 il mostro di Ellison, BMW Oracle contro Alinghi diventando il più giovane timoniere della storia a vincerla. James ha imparato molto prima a portare i multiscafi a grandi velocità. Dean ha lavorato molto prima con i 33 piedi che sono serviti a sperimentare il foiling e poi con gli allenamenti sugli Ac 45 e AC 72. Uno dei due in questi giorni vincerà la sua seconda Coppa America, potrebbe succedere oggi per Dean che ha un bel vantaggio, anche se siamo tutti sorpresi di come Oracle abbia trovato quei due nodi che gli mancavano di bolina (anzi ne ha trovati di più) e ha pareggiato il conto della velocità con New Zealand che adesso è a due punti dalla conquista della Coppa. Per James la strada della difesa con successo è più lunga, gli è necessario vincere otto regate lasciandone una sola ai kiwi. Impresa difficile ma non impossibile. Un poco si somigliano, sono ragazzi silenziosi che hanno imparato a parlare e gestire le conferenze stampa. Nel 2000 estrarre una parola a James era una impresa da dentista, oggi risponde ai giornalisti a tono, sempre con qualche battutina acidina. Da ragazzino faceva il pugile e dunque qualcosa gli è rimasto di quegli scontri diretti. Racconta il padre, che lo segue molto spesso: “un giorno lo porto a fare delle regate a Sydney, quando lo vado a riprendere cerco di capire come è andata. Chi è genitore sa quanto è difficile farsi raccontare qualcosa. Gli chiedo se ha timonato, risposta ‘yes’. Dopo dieci minuti riesco a domandare come è andata ‘we won’. Quando siamo arrivati a casa mi ha detto ‘next week again’, ho capito che gli piaceva”. Dean è commited ma un po’ più etereo: figlio di un multimilionario non ha rinunciato a belle ragazze e belle auto. D’altra parte quelle che lo vedono si innamorano degli occhi azzurri con lo sguardo morbido, del fisico. Ha dedicato tutto il suo talento a Team New Zealand, rinunciando a distrazioni come il circuito delle match race, dove spesso è premiata la continuità sulla bravura allo stato puro, o preparazioni e regate su altre classi. Ha sposato una sportiva e ha quattro figli. Pochi giorni fa in conferenza stampa ha detto “se non vi siete divertiti oggi cambiate sport” rispondendo a chi ancora non crede alle nuove barche. Comunque vada ad alzare la Coppa sarà un campione, un atleta che ha dedicato la sua vita alla Coppa America.