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Si rompe la Luna 1-2

Il programma di regate di San Francisco procede lentamente, anche ieri una sola regata delle due previste, la numero tre e la numero quattro, il vento nel pomeriggio supera quasi sempre i limiti suggeriti da Iain Murray e imposti dalla Coast Guard. Ma  come al solito non è mancato il colpo di scena e questa volta è toccato a Luna Rossa rompersi concedendo a Emirates Team New Zealand il punto del 2 -1. Ancora una volta una rottura da pochi soldi ha fermato uno dei concorrenti, ed è successo poco dopo il primo lato di poppa, durante il quale Luna Rossa si era molto onorevolmente difesa da Emirates Team New Zealand che riprende così il comando. Si è rotta una batteria di pulegge affogate nel carbonio a base ala da cui passano tutte le scotte che servono a controllarne il twist necessario a regolare la potenza della vela rigida. E’ fondamentale, perchè con vento forte il twist può essere addirittura negativo e la parte alta dell’ala può servire a ridurre lo sbandamento. Prima del guaio? Bella partenza di Chris Draper, e ottimo il lato di lasco dove Luna Rossa ha mostrato la velocità simile a quella degli avversari. La barca italiana che ha ceduto solo qualche decina di metri a Emirates  prima del cancello di poppa e subito dopo la rottura. Ai più ovviamente, questo non piace: la regata per il momento in questa fase cruciale sembra una corsa a eliminazione. Tutti hanno rotto di tutto, sia gli americani in allenamento che hanno anche perso un timone, sia gli sfidanti e perfino, come abbiamo visto, i neozelandesi che sembravano avere la barca più collaudata. “La ragione c’è – spiega lo skipper italiano Max Sirena – finora abbiamo corso da soli oppure in regate poco impegnative e solo adesso ci troviamo a combattere un confronto dove è necessario usare tutte le armi, tirare a vincere. Quello che non si è rotto finora cede… ripariamo una cosa ma sappiamo che forse domani se ne romperà un’altra. Non possiamo prendercela con il tipo di barche, la formula è nuova e stiamo imparando tutti, velisti e progettisti. In una prossima edizione con le stesse barche sarebbero più mature e più affidabili, oltre che più simili come velocità”. Dopo sole tre regate e tutte le notti passate a far riparazioni negli hangar c’è aria di bilanci, prosegue Sirena:”io credo che abbiamo fatto un buon lavoro e dall’ esterno si comprende poco, perché non ci sono stati avversari a dar valore ai risultati. Siamo partiti senza favori del pronostico e ci troviamo a pensare che potremmo anche battere i neozelandesi, che hanno mostrato finalmente qualche incertezza. E io so che i kiwi sono forti se continuano a vincere ma si possono battere quando la situazione diventa più difficile. Il punto che abbiamo conquistato è storico per noi”. La Louis Vuitton Cup riposa un giorno, i team aggiustano, rinforzano, discutono. E’ il momento degli shore team, degli equipaggi di terra. Luna Rossa è solida in questo reparto e può tornare in acqua mercoledì in buona forma.