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i Kiwi soffrono

Battuta di arresto per Emirates Team New Zealand: Oracle ha vinto l’ unica regata del giorno avvicinandosi di un punto ai dominatori di questa Coppa America. Ancora una volta gli americani sono stati in grado di mostrare un incremento di velocità grazie alle loro modifiche e al modo di portare la barca. Gli americani dopo aver vinto la partenza, Dean Barker ha fatto un errore che ha ammesso  strambando troppo presto in avvicinamento alla linea, hanno condotto tutta la regata e anche quando si sono visti raggiunti di bolina da Emirates hanno sfoderato un nuovo modo di navigare alzandosi in foiling anche di bolina alla velocità di 31 nodi, mentre i kiwi erano fermi a 27. Oracle ha vinto bene e il comitato dopo un tentativo di partenza ha sospeso la seconda regata del giorno fermando il punteggio sull’otto a due. Per gli americani si riaccende la speranza, per i kiwi si ritarda la festa per quello che ormai è un evento nazionale: gli spettatori della televisione sono il doppio di quelli della finale del mondiale rugby e il motivo sta nel pubblico femminile cui piace la vela e forse anche Dean Barker e tutti gli altri. Ormai la sospensione delle regate sta diventando una barzelletta, pochi secondi sopra la media e Iain Murray deve interrompere la procedura, non sembra che ci siano vie d’uscita alla situazione, perché su tutto domina la posizione della Coast Guard che, a quanto pare, non vuole cambiare le regole stabilite dopo il dramma di maggio. Spithill afferma che la situazione è cambiata molto e controllano molto meglio le barche. Ma le cose non cambieranno. Ancora una volta è stata sorprendente la capacità degli americani di trovare nuove soluzioni ogni giorno, metterle in campo quasi senza collaudarle. Qui si vede la forza di un team che ha speso molti soldi e che ha molte risorse, sostenuto da un armatore, Larry Ellison, che ha fatto la sua fortuna con il software. Lo dice in qualche modo James Spithill quando gli chiedono come facciano a credere alle modifiche che stanno per fare. Da sempre, nella vela, è difficile fidarsi ed avere successo con quello che non hai mai provato prima. “Devi credere nei numeri – dice Spithill – nelle previsioni dei progettisti”. Finora ha funzionato alla grande, nessuno credeva che potesse migliorare di un margine così consistente senza collaudare le intuizioni, senza un processo continuo di prova e riprova. I kiwi per parte loro avevano un assetto non perfetto per la giornata, ogni giorno infatti è una scommessa tarare timoni e derive per il vento previsto. Molte delle modifiche non sono realmente visibili, sono piccole variazioni nelle regolazioni dell’ala e del resto. I kiwi sembrano meno contenti di metter mano alla barca, anche perché al momento sono meno disperati. Ancora una volta questa Coppa America sorprende, cambia proprio il modo di guardarla, bisogna costruire una nuova esperienza ed essere pronti alle sorprese. I kiwi restano ancora tranquilli, sono a un punto dalla vittoria finale e gli americani devono rimontare sei vittorie. La filosofia progettuale delle due barche è diversa soprattutto nella struttura, mentre Oracle ha una architettura tradizionale che delega alle traverse tra i due scafi la rigidità dell’insieme Emirates ha una serie di tiranti che rendono tutto più rigido. Quando navigano la differenza si vede: Oracle tende a puntare verso il basso lo scafo che si alza in aria, perché è più elastico. Il grande lavoro di Oracle di questi giorni è stato nella maniera di regolare la barca, di inclinare l’ala. Molti a bordo affermano che si tratta più di boat handling che di tecnica.